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E’ stato Marcel Duchamp a teorizzare per primo la cultura e soprattutto l’arte underground. The great artist of tomorrow will go underground, così si espresse in una conferenza del 1961 e così cominciò a prendere forma l’idea di una cultura che per essere libera, dissacrante, alternativa alla massa, dovesse celarsi, vivere ai margini e tenersi alla larga dal mainstream.

Non è un caso quindi che il termine “underground” fosse stato utilizzato in passato per definire pezzi di resistenza che operavano durante la Seconda Guerra Mondiale e la rete che aiutava a far fuggire i ragazzi americani di leva durante la  guerra in Vietnam.

Ovvio che un pensiero simile ebbe grande successo durante gli anni sessanta e settanta, quando la contro-cultura e il pensiero alternativo a quello ufficiale spopolavano, affiancandosi alla scia beat e al movimento hippy.  La cultura underground influenzò allora tutti i campi artistici, dal teatro al cinema, dalla musica alla letteratura, dall’editoria alla moda.

Proprio quest’ultima è stata portavoce della “protesta” underground, della dissonanza e del disordine, inteso come essere “contro l’ordine prestabilito”. Un’estetica che identificava il gruppo, la comunanza di pensiero e ideali. Nata come subcultura nascosta, l’underground è diventata cultura di tendenza, soprattutto negli anni ’80 quando la rottura con il passato e con le regole divennero quotidianità.

Oggi la moda underground è quella di nicchia, che cerca di smarcarsi dalla riconoscibilità o che ne è in antitesi, che vuole essere inattuale e disomogenea con ciò che la circonda. Se però negli anni ’80 l’eccesso e la “sovravisibilità” ha tradito la vera anima underground, oggi il ritorno al minimalismo e l’abbandono dei fronzoli ha riportato la corrente alle origini.

Ispirandosi alla strada, ma quella di periferia, non alle luminose vie dello shopping, la moda underground oggi è spesso scimmiottata sulle passerelle, ma quella vera è per definizione nascosta, svincolata dalle regole di mercato e del pubblico di massa.  Sicuramente difficile da trovare nei templi classici del fashion system.

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