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Vi siete mai chiesti del perchè certi capi di abbigliamento da lavoro siano diventati simboli di una rivoluzione culturale prima e oggetti “cult” poi?

Tutto è cominciato durante la Seconda Guerra Mondiale, quando ai soldati americani venne fornita una maglietta intima da utilizzare sotto la divisa o per fare lavori di fatica. Ma ben preso, per via della sua comodità, economicità e funzionalità, la t-shirt divenne il capo da lavoro perfetto per coloro che svolgevano attività manuali. Certo già negli anni 50 il cinema ne fece un oggetto del desiderio grazie ai corpi di James Dean e Marlon Brando, ma fu negli anni 60 che la t-shirt venne utilizzata ampiamente soprattutto da un pubblico giovane e generalizzato.

Una storia simile si potrebbe raccontare sui jeans, le camicie a quadri, gli stivaletti da lavoro impermeabili in cuoio (la marca l’avrete capita dai), i pantaloni con le tasche. Insomma pare che ad un certo punto la moda abbia voluto introdurre degli elementi che riabilitavano la vita reale, puntavano all’abbattimento delle regole e delle distanze. Non è un caso forse che i periodi di maggior fortuna della t-shirt siano stati accompagnati anche da una rivoluzione culturale e sociale. Gli anni 60, con l’avvicinamento delle classi sociali e la nobilitazione del lavoro (soprattutto fisico) e gli anni 80, quando il richiamo alla strada, alla rottura con il convenzionale, alla provocazione irruppero sulle passerelle di tutto il mondo.

A quest’epoca si aggiunsero la stampa, la scritta, il disegno, il logo, elementi che davano maggiore possibilità di comunicazione ad un indumento che già di per sé era elemento do comunicazione. Pensate ad un tizio con la giacca e la camicia, ora immaginatevi lo stesso tizio, la stessa giacca e una t-shirt… è come se dicesse “Ok, faccio sul serio ma non troppo. Voglio essere a mio agio e voglio che lo sia anche tu”.

La t-shirt personalizzata e personalizzabile è messaggio nel messaggio. Che sia una frase ironica, una pubblicità, un messaggio sociale o di appartenenza (geografica o di idee) è il capo che più di ogni altro permette di comunicare istantaneamente con chi ci incontra. Su un maglione puoi al massimo far ricamare un alce se vai ad un pranzo di Natale, i jeans possono essere strappati per dire che sei un anticonformista, ma nulla come una maglietta stampata crea un dialogo silenzioso ma immediato ed efficace. Soprattutto declinabile all’infinito grazie alla personalizzazione. E’ un tatuaggio di cotone. Puoi lavarlo e soprattutto cambiarlo, come le idee.

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